Maschere, coriandoli e carri allegorici. Carnevale è la festa più divertente dell’anno, e la più golosa. Da Nord a Sud, a parte alcune eccezioni, tutti i dolci di questo periodo sono fritti, farciti di creme o marmellate e cosparsi di zucchero a velo.Oggi vi porto in Sardegna, una regione dove il Carnevale è molto sentito, per fare insieme gli arrubiòlus, dei dolcetti fritti molto simili alle castagnole preparati con ricotta e zafferano. Il nome “is arrubiòlus”, deriva da “arrùbiu” che in sardo vuol dire rosso: questo perché queste frittelle, fatte tradizionalmente a forma di polpettina, hanno all’interno dell’impasto tuorli d’uovo, scorza di arancia e zafferano, che danno alla frittella un colore rossiccio. Gli arrubiòlus sono davvero facili da preparare serve la ricotta di pecora, ben asciutta,infatti bisogna lasciarla scolare per una notte in frigorifero. In Sardegna, per preparare queste frittelle di Carnevale, insieme alla ricotta si usa anche un formaggio fresco leggermente inacidito, il ‘casu axedu’, che è impossibile da trovare fuori dall’isola. Inoltre la ricetta prevede tanta buccia di limone e d’arancia scorza di agrumi ,fondamentali per il gusto. Infine, nella zona del Sarrabus queste frittelle, una volta cotte, sono glassate nel miele caldo con la scorza di arancia (come gli struffoli), ma nel cagliaritano più spesso si trovano cosparse di zucchero semolato (come le castagnole). Io ho deciso di spolverizzarle di zucchero a velo, ma la prossima volta proverò a glassarli con il miele perché secondo me devono essere strepitosi. Mi sembra di avervi detto tutto, quindi, buona frittura e buona giornata!
INGREDIENTI
250 gr di ricotta di pecora molto asciutta (vi suggerisco di comprarne 350 grammi perché scolando perde peso)
150 gr di semola rimacinata
100 grammi di zucchero semolato
un cucchiaio di latte dove sciogliere lo zafferano
un pizzico di sale fino
3 tuorli
la buccia grattugiata di due arance biologiche e di due limoni biologici
2 grammi di lievito per dolci
una bustina di zafferano o l’equivalente in pistilli
olio di semi di arachide per friggere
semola rimacinata
zucchero a velo
PROCEDIMENTO
Mettere la ricotta in un colapasta e coprirla con pellicola per alimenti,lasciarla sgocciolare tutta la notte in frigo per eliminare l’acqua in eccesso.Più asciutta sarà la ricotta, meglio verranno gli arrubiolus Versare la semola rimacinata su una spianatoia,fare un buco al centro e rompervi le uova. Impastare grossolanamente, poi unire la ricotta di pecora, lo zucchero semolato, il sale, la scorza grattugiata di arancia e limone e lo zafferano sciolto in un cucchiaio di latte caldo.Impastare vigorosamente a mano fino a ottenere un composto omogeneo da cui potere ricavare un panetto. Il composto potrebbe risultare leggermente umido o appiccicoso: è normale. Avvolgere l’impasto nella pellicola per alimenti. Lasciare riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente. Ricavare dall’impasto tanti pezzetti di uguale dimensione e, rotolandoli tra le mani leggermente inumidite, farne delle palline: non importa la dimensione, ma è fondamentale per la cottura che le palline siano tutte di uguale peso.Passare ogni arrubiòlus nella semola rimacinata e friggere in abbondante olio di semi di arachidi a 165-170 gradi. Le frittelle sarde di ricotta e zafferano saranno pronte quando verranno a galla e assumeranno un colore brunito. Scolare gli arrubiòlus dall’olio in eccesso mettendoli su fogli di carta assorbente. Spolverizzali ancora caldi con lo zucchero a velo.